Nomen Omen

Con la locuzione latina "Nomen Omen" i Romani credevano che nel nome di una persona esistesse un presagio su quello che sarebbe stato il destino di quest'ultima. Tutt'oggi i più avvezzi con l'antica lingua utilizzano questa frase quando nel nome o nel cognome di una persona si ravvisano parole e significati che possono ricollegarsi alla sua professione, alla sua personalità, alla sua condotta o, più in generale, ad altri aspetti della sua vita. Forse sono solo suggestioni ma la saggezza di queste due parole arcaiche accostate spesso si dimostra sbalorditiva, a dir poco illuminante, come nel caso dei "padri fondatori" della squadra biancoceleste:




...Per non parlare del luogo dove il Bigia e soci ebbero la brillante intuizione di dare il nome della Regione alla società che avrebbe portato in trionfo sul territorio italiano i colori della Grecia. Si trattava di un capannone situato sotto il Ponte Margherita ai bordi del Tevere, un luogo tutt'altro che ameno, con un nome che davvero era tutto un programma, un vero e proprio presagio su quella che sarebbe stata da lì in avanti la loro storia:



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