Natali bucolici

«Semo nati nel 1900 in Piazza della Libertà, in pieno centro»

...quante volte abbiamo sentito questo slogan preconfezionato da parte degli amici pigiamati?
Tralasciando il particolare, già sviscerato più volte, che i loro natali non furono in quella piazza bensì all'interno di un baraccone dal nome grottesco in riva al Tevere, resta il mistero che il quartiere del quale fa parte quella piazza di cui si sono indebitamente appropriati all'epoca non esisteva ancora. Il Rione Prati, (l'ultimo ad esser creato nella Capitale) fu infatti fondato nel 1911 e ultimato nel 1916, solo nel 1921 fu completata la toponomastica del quartiere, creato appositamente per accogliere sia le strutture amministrative del Regno d’Italia sia le residenze per i funzionari dello Stato. Quando il vispo Giggetto, insieme ai suoi scapestrati amichetti decise di partecipare alle gare podistiche portando in alto il nome della regione, quella parte della città ancora non esisteva e al suo posto, dalle pendici di Monte Mario fino al fiume c'era una distesa malsana fatta di canneti e stagni. Un'ambientazione palustre, molto più simile ad una selvaggia campagna, ambiente tuttora tanto caro ad una gran fetta dei tifosi pigiamati, che ad una vera e propria città, fu per questo motivo che il quartiere prese infatti il nome di "prati". Le foto che vi proponiamo sono state scattate a cavallo tra Ottocento e Novecento, osservando questi splendidi paesaggi bucolici capiremo all'istante quanto sia sbagliato per un uomo in pigiama affermare di esser nato nel "centro della città"...




Si ringraziano Massimo "ASR" Villeggiante e Fabrizio Montaruli  per la segnalazione 

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