L'importanza di chiamarsi Lazie

Riportiamo con grande piacere lo stralcio di un'intervista a Marcel Vulpis, editore e fondatore dell'agenzia stampa Sporteconomy (www.sporteconomy.it), opinionista su temi di sport-business per RaiNews24, SkySport24, SkyTg24 e BloombergTv. In un articolo del 17 marzo 2013, l'esperto viene chiamato ad esporre il proprio giudizio sull'importanza dell'accordo decennale tra l'AS Roma e la Nike e su quelle che potrebbero essere le prospettive sia positive (da un punto di vista economico e di diffusione del marchio all'estero) sia negative (un possibile allontanamento di De Rossi, essendo il giocatore uno dei testimonial di punta dell'azienda concorrente Adidas) di questo sodalizio. Un'analisi obiettiva e distaccata che fa capire quanto Vulpis sia super partes sulle vicende legate alla rivalità cittadine. Nel suo ruolo di osservatore esterno ed esperto di economia e sport, gli viene chiesta anche una sua opinione in merito all'appetibilità che potrebbe avere anche la Lazio nei confronti delle grandi aziende multinazionali, per poter rilanciare anch'essa il proprio nome sul mercato estero.
A questo punto Vulpis risponde utilizzando delle parole che incontrano immediatamente la nostra piena approvazione:

Viene da pensare ai “cugini” biancocelesti che, circa 20 anni prima, hanno scelto il nome Lazio? 
Tra Roma e Lazio la città rappresentativa di Roma è la Roma, dal punto di vista del marketing chi scelse questo nome 85 anni fa aveva già creato i presupposti perché un giorno un grande brand sposasse attraverso la AS Roma la città di Roma. Chi scelse SS Lazio sicuramente ha sbagliato, visto che poi loro sono nati prima. Storicamente sono nati prima, ricordiamo che era una polisportiva, ma non avevano chiari intendimenti di marketing, che poi all’epoca non esisteva. Diciamo che nella Roma c’era un DNA sicuramente più furbo rispetto a quello dei cugini della Lazio. Roma è sempre stata la città eterna, la regione Lazio non mi sta ad indicare nulla.



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