Il falso mito greco

Era il gennaio del 1900 e un gruppo di ragazzi, guidati da un giovine bersagliere di nome Luigi Bigiarelli, decise di partecipare ad una corsa podistica, per la quale era richiesta l'iscrizione alle sole società sportive e non ai singoli partecipanti. All'epoca la gran parte delle associazioni che si occupavano di attività agonistiche avevano la parola Roma all'interno dei propri nomi. Per distinguersi dal resto dei partecipanti, Bigiarelli si scervellò per poter scegliere un nome adatto alla propria compagine che fosse superiore agli altri. Ci voleva un appellativo glorioso che racchiudesse la Capitale stessa e che ugualmente ne superasse i confini, qualcosa di internazionale, universalmente riconosciuto da tutti e per questo motivo scelse.........Lazio!!!

I colori che la neonata società podistica avrebbe indossato dovevano esser carichi di spirito sportivo, per questo si prese spunto dalla bandiera della patria delle Olimpiadi: la Grecia.

L'intento del Bigiarelli di impregnare della più pura sportività la sua nuova creatura era certamente più che positivo ma forse il prode bersagliere ignorava che i colori utilizzati non erano affatto quelli delle olimpiadi bensì quelli della Baviera.

La moderna bandiera greca, che solo nel corso del XX secolo ha scurito la tonalità di azzurro, nacque infatti in Germania.
Quando la Grecia divenne indipendente, nel 1831, si doveva trovare un re: Ludwig, il Principe di Baviera, ottenne la corona per il secondogenito, il sedicenne Otto, che divenne il primo sovrano della nuova nazione. Per questo la bandiera greca divenne bianca e celeste come quella della Baviera.

La dimostrazione di ciò è la seconda squadra di Monaco che porta proprio i colori della Baviera: il Monaco 1860. Biancoceleste come la Lazio, con una storia di sali e scendi tra prima e seconda categoria e con i tifosi che fanno un vanto l'esser nati prima del Bayern Monaco.



...Il destino alle volte può esser nascosto anche dietro a dei colori!





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