Quest’oggi vogliamo allietare i nostri utenti disquisendo di
Arte con un’incredibile notizia.
Gli esperti della Sovrintendenza ai Beni Culturali hanno
fatto recentemente una sbalorditiva e commovente scoperta. E' stata rinvenuta
in una villa abbandonata ai margini delle ex paludi dell'Agro Pontino, un'opera
scultorea fino ad oggi sconosciuta, eseguita da uno dei più noti artisti
neoclassici italiani: Antonio Canova. Al di là del soggetto già rappresentato più volte dall'autore e
della perfezione delle forme di questo sublime gruppo scultoreo, c'è qualcosa
che colpisce nell'immediato l'occhio dello spettatore.
Gli amici pigiamati si riempiranno certamente di orgoglio nel sapere che l’”idea Lazio” nacque addirittura prima che Bigiarelli nascesse. Canova, vissuto un secolo prima dell'arguto bersagliere/podista, con l’opera in questione ci dimostra di conoscere alla perfezione l’argomento e di rendere omaggio a questa meravigliosa corrente filosofica chiamata all’epoca “lazialità” con questo sorprendente capolavoro.
Gli amici pigiamati si riempiranno certamente di orgoglio nel sapere che l’”idea Lazio” nacque addirittura prima che Bigiarelli nascesse. Canova, vissuto un secolo prima dell'arguto bersagliere/podista, con l’opera in questione ci dimostra di conoscere alla perfezione l’argomento e di rendere omaggio a questa meravigliosa corrente filosofica chiamata all’epoca “lazialità” con questo sorprendente capolavoro.
Con questa schiacciante prova, il noto motto “Semo nati
prima”, freneticamente ripetuto ai limiti dell’ossessione da parte di ogni buon tifoso villico che si rispetti, acquisisce un significato ben più ampio
protraendo il concetto di primogenitura cittadina ben oltre i limiti temporali
scanditi dal principio del XX secolo e allargandosi verso orizzonti temporali
potenzialmente infiniti.
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