Miti e leggende pigiamate: Corropoli

"Mal comune, mezzo gaudio" è un’arcaica massima popolare che i Formellesi hanno utilizzato con ciclico vigore nel corso del tempo, contro i loro nemici sportivi. Difatti, il vergognarsi dei loro natali villici li ha condotti ad ordire mirabolanti macchinazioni affinché anche all’AS Roma fosse accostata una genesi agreste.

Detto ciò alzi la mano, dunque, chi almeno una volta non ha sentito un tifoso della Lazio utilizzare il nome di una cittadina degli Abruzzi chiamata Corropoli come scherno nei confronti dei romanisti.
In questo articolo ci occuperemo del significato e delle origini di questa ridicola trovata che tanta ilarità suscita tra le fila del popolo sbiadito.
Una goliardata - che è bene sottolineare - esser destituita di qualsivoglia fondamento poiché frutto di un’elucubrazione mentale del supporter pigiamato, invidioso di non poter esser conosciuto e riconosciuto con la stessa storia attribuita al popolo romanista!

Ripercorriamo dunque le fila di tale fandonia, ideata dal cerebrolabile laziale tramite alcuni elementi rimodellati ad arte per colmare quel sentimento appunto di “Mal comune, mezzo gaudio”.

Tutto ebbe inizio il 3 marzo 2007, anno dell'80° anniversario della Roma. Poco prima della gara di campionato tra i giallorossi e l'Ascoli, una delegazione della società composta da Bruno Conti, Antonio Tempestilli e l'allora direttore tecnico Daniele Pradé, fu inviata a Corropoli, un piccolo paese in provincia di Teramo che diede i natali ad Italo Foschi, fondatore e primo presidente romanista, sulla cui casa natia il comune, per celebrare l'evento, decise di apporre una lapide commemorativa:



fonte: http://www.asromaultras.org/0607italofoschi.html

Una lettura superficiale dell'epigrafe (della quale i laziali presero in considerazione solamente le ultime quattro righe) e il parallelo tra questo episodio e l'apposizione nel 2000 della targa commemorativa dei 100 anni della Podistica Lazio a Piazza della Libertà, scatenò immediatamente le sagaci menti dei supporters sbiaditi che colsero la palla al balzo per mettere in pratica la loro spiccata propensione verso il "romanzo storico". 

Fu così che una piccola e simpatica cerimonia organizzata in memoria di Italo Foschi divenne agli occhi dei laziali una celebrazione in pompa magna del luogo di nascita non del primo presidente bensì dell'Associazione Sportiva Roma stessa. 

Nacque così la leggenda di un fantomatico documento presentato di fronte agli occhi stupefatti di Bruno Conti in cui veniva svelata un'incredibile rivelazione storica: Italo Foschi non potendo ottenere celermente i permessi per creare l'AS Roma a causa della burocrazia che imperversava nella Capitale decise di portare, il 3 marzo 1927 (che per un'incredibile coincidenza capitò proprio 80 anni prima della cerimonia antecedente al match Ascoli-Roma) gli altri soci fondatori presso la sua casa natale a Corropoli (che peraltro non frequentava da anni) e di stipulare un accordo segretissimo proprio lì, riuscendo così nell'intento di fondare la società prima che scadessero i termini ultimi. Questa incredibile vicenda dal retrogusto massonico, secondo gli illustrissimi storici biancocelesti, notoriamente appassionati di teorie "gomblottiste", giustificherebbe anche l'ormai nota confusione che sorge in merito al giorno in cui fu fondata la società capitolina (7 giugno o 22 luglio del 1927) messa ancor più in discussione dalla data scritta sul fondo della targa: il 3 marzo!

Un'altra variante storica di questa teoria pigiamata ci fornisce una data diversa e addirittura un luogo preciso nel quale avvenne questo segretissimo incontro:  il 6 giugno, presso Piazza della Repubblica 1 a Corropoli.
...Una piazza che non è mai esistita nella toponomastica della cittadina abruzzese (cercare per credere) ma nella quale misteriosamente Foschi riuscì a fondare la Roma per poi di corsa trasferirsi il giorno successivo a Roma con tutta la brigata di presidenti e dirigenti delle altre due società per ratificare l'accordo.

La creazione di questa fantasiosissima novella ci fa capire quanto la frustrazione a volte faccia correre la menti dei poveri tifosi biancocelesti, avviliti dalla loro incessante ricerca di considerazione da parte del resto dell'umanità.

Se veramente fosse questa la realtà dei fatti, ovvero che: “basta prendere la data o il luogo di nascita di un soggetto per determinare l’origine di tutt'altro” …saremmo tutti autorizzati a pensare che la SS Lazio sia in realtà un ente barese. Questo, perché, utilizzando lo stesso parametro di giudizio sillogistico circa gli eventi accaduti e ricostruendo le vicende secondo l’iter quanto mai strampalato usato dal villico formellese dovremmo allora portare agli onori della cronaca le gesta del Sig. Giuseppe Pedercini. Difatti, egli fu il primo presidente della Società Sportiva Lazio e nacque a Capurso, un insignificante comune sito nella più sperduta provincia di Bari. A voi dunque ogni ulteriore deduzione…


3 commenti:

  1. Ma una società che aveva il presidente che si chiamava Vaccaro, un giocatore negli anni '50 Burini e un altro più recentemente Vignaroli.... ma come fanno a parlare? Tutto il mondo sa che i veri BURINI sono i LAZIESI , poi si possono inventare quello che vogliono....

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  2. Nati tardi, nati male... pecorari burini usurpatori della capitale

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  3. La Roma nata a via Forlì a Roma??? Ma cosa state dicendo!!
    La mia famiglia è laziale da tre generazioni e i moei bisnonni hanno costruito le palazzine del quartiere Italia e nessuno ha mai sentito parlare di questa baggianata..

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