INNOVAZIONE vs TRADIZIONE

In tema di preparazione siamo a metà del percorso e per molti è già tempo dei primi bilanci. I metodi di allenamento, ad esempio, di Mister Zeman hanno fatto capire chi avrà la possibilità di guadagnarsi un posto da titolare nel prossimo campionato, nell’unica squadra della capitale. A Brunico è stato un vero e proprio corso di sopravvivenza “stile marines” con quasi sette ore di allenamento giornaliero: impegno e sudore l’hanno fatta da padrone. In poco tempo, per la rosa giallorossa, è stata un’escalation di fatica. Il pallone introdotto gradualmente, ha lasciato il passo ai numerosissimi chilometri, le piramidi zemaniane, le ripetute, serie infinite di addominali, i famigerati gradoni ed i nuovissimi balzi con pesi riempiti d’acqua. Discorso differente per la S.S. Lazio che ritrovatasi in quel di Auronzo (che per uno strano scherzo del destino fa rima con bonzo…)  ha impostato tutto il lavoro secondo la più classica delle tradizioni rurali. Difatti, sotto l’attenta regia del nuovo tecnico Vladimir Petković, si è assistito al caglio del latte, la raccolta del cascame di trebbiatura e lo strano rito liturgico dell’imbrigliamento della malasorte per il buon esito delle operazioni agresti. Punto di forza, appositamente studiato dallo stratega Jesse Fioranelli, l’incollo del caprone un tipico allenamento del frusinate utilissimo per capire quali sono le proprie caratteristiche “organolettiche” e dove occorre migliorare, analizzare stato di forma (meglio se di pecorino), fissare gli obiettivi più importanti della stagione e cercare di giungervi al top della condizione. 

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