L'incarnazione dello Spirito Burino

La Lazio, nonostante gli innumerevoli, strampalati, tentativi da parte dei suoi tifosi di farla apparire come l'autentica rappresentante della Capitale, è soprattutto la squadra della Regione, sia per il nome che porta, sia per la filosofia che attraversa tifosi, staff e giocatori (anche stranieri) che ne fanno parte: lo Spirito Burino.

Nella stagione 2009/10, la squadra sbiadita raggiunge l'insperata salvezza, messa a rischio dalla partita volotariamente persa contro l'Inter in casa, grazie a una risicata vittoria alla penultima giornata di campionato contro il Livorno già retrocesso. Questo glorioso evento scatena l'incontrollabile gioia dei giocatori biancocelesti che dopo aver fatto il loro dovere, non giocando contro gli amichetti nerazzurri di Milano, possono festeggiare il traguardo raggiunto con un'improvvisata grigliata di carne nel quartier generale di Formello. In un'atmosfera da festa patronale, tra fiumi di vino, carni abbrustolite, canti, balli, frizzi e lazzi, i giocatori e l'allenatore inaugurano una tradizione che si rinnoverà ogni anno per festeggiare la fine della stagione.

Istituzionalizzando questa simpatica consuetudine, la società pigiamata ha voluto rendere omaggio ed immedesimarsi appieno con i costumi dei tifosi laziali che in questo famoso aforisma trovano il loro significato più puro:

«Saremo puro burini 
ma beata l'agnoranza si sctai bene de mende, de core e panza!»
Christian De Sica (noto tifoso biancoceleste)


Su un'arrangiata griglia posta a terra, con una maniacale attenzione all'igiene, i giocatori abbrustoliscono pezzi di carne. 

Il clima è festoso, è d'uopo scattare qualche foto per immortalare l'indimenticabile evento. 

Radu si sente a proprio agio, ricordando i trascorsi giovanili nella sua amata Romania. Lo stesso giocatore si è occupato personalmente dell'allestimento, facendosi "prestare" i tavolini rossi griffati Coca-Cola da un bar della vicina Formello.

E' giusto mantenere il centro sportivo pulito e gli scarti vengono gettati in apposite pattumiere. 

Edy Reja in tenuta casalinga "pigiamata" inforca e taglia succulente braciole, sullo sfondo il lussuoso parco macchine messo a disposizione dei giocatori dal presidentissimo Lotito.

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