Nella stagione 2009/10, la squadra sbiadita raggiunge l'insperata salvezza, messa a rischio dalla partita volotariamente persa contro l'Inter in casa, grazie a una risicata vittoria alla penultima giornata di campionato contro il Livorno già retrocesso. Questo glorioso evento scatena l'incontrollabile gioia dei giocatori biancocelesti che dopo aver fatto il loro dovere, non giocando contro gli amichetti nerazzurri di Milano, possono festeggiare il traguardo raggiunto con un'improvvisata grigliata di carne nel quartier generale di Formello. In un'atmosfera da festa patronale, tra fiumi di vino, carni abbrustolite, canti, balli, frizzi e lazzi, i giocatori e l'allenatore inaugurano una tradizione che si rinnoverà ogni anno per festeggiare la fine della stagione.
Istituzionalizzando questa simpatica consuetudine, la società pigiamata ha voluto rendere omaggio ed immedesimarsi appieno con i costumi dei tifosi laziali che in questo famoso aforisma trovano il loro significato più puro:
«Saremo puro burini
ma beata l'agnoranza si sctai bene de mende, de core e panza!»
ma beata l'agnoranza si sctai bene de mende, de core e panza!»
Christian De Sica (noto tifoso biancoceleste)
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Su un'arrangiata griglia posta a terra, con una maniacale attenzione all'igiene, i giocatori abbrustoliscono pezzi di carne. |
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Il clima è festoso, è d'uopo scattare qualche foto per immortalare l'indimenticabile evento. |
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E' giusto mantenere il centro sportivo pulito e gli scarti vengono gettati in apposite pattumiere. |
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